Milano è abituata a reinventarsi, ma raramente un luogo riesce a rappresentare con tanta evidenza l’incrocio fra creatività, tecnologia e vita urbana come il MEET – Centro per la Cultura Digitale. Nato con il sostegno decisivo di Fondazione Cariplo, che ha visto nell’arte digitale un terreno fertile su cui investire per costruire nuova cittadinanza culturale, MEET si impone come un progetto unico in Italia e raro anche nel panorama internazionale.
Non è un museo tradizionale, né una galleria classica: è un laboratorio esperienziale dove arte, ricerca tecnologica e formazione si incontrano. Le sale, distribuite su più piani di un edificio storico rigenerato, offrono installazioni immersive, mostre internazionali, talk, masterclass e residenze digitali. Il risultato è un ambiente magnifico, che non si limita a ospitare opere ma invita il pubblico a entrare in dialogo con esse, trasformando la fruizione culturale in un atto attivo e partecipato.
Al centro di questa macchina culturale si colloca il ruolo della presidente Maria Grazia Mattei, che con visione e capacità di governance ha saputo dare a MEET un’identità chiara e riconoscibile. La sua funzione non è meramente istituzionale, ma strategica: garantisce la qualità della proposta artistica, media con partner e istituzioni, tiene salda la missione culturale del centro e allo stesso tempo ne apre l’orizzonte internazionale. È la regia silenziosa che permette al progetto di non disperdersi, di crescere e di affermarsi come nodo di riferimento per la cultura digitale in Italia.
Ma MEET non è soltanto arte e tecnologia. Lo spazio si è dotato di un presidio conviviale che rende ancora più concreta la sua vocazione di luogo aperto e vissuto: il MEET Cafè, animato da Lucia Tomasello, storica proprietaria del celebre Mint Garden Cafè, conosciuto da tutta Milano per la sua atmosfera unica. Qui il design firmato Kartell incontra una cucina pensata per accompagnare momenti di brunch, pranzi e cene in compagnia dell’arte e della modernità. Il Cafè non è un semplice accessorio, ma parte integrante dell’esperienza complessiva, un tassello che contribuisce a fare di MEET uno spazio di incontro e di relazione.
Questa dimensione quotidiana ha anche un valore simbolico. Nel cuore di Porta Venezia, quartiere che negli ultimi anni vive le contraddizioni del degrado e della pressione urbana, MEET si propone come presidio culturale e sociale. La sua presenza, con la vitalità degli eventi e la cura dell’accoglienza, è una risposta concreta al rischio di abbandono e di impoverimento della zona: un segnale che la città non si limita a registrare le trasformazioni, ma reagisce costruendo bellezza, dialogo e comunità.



