Buoni pasto quasi inutilizzabili: un problema per il personale ASST Nord Milano. La denuncia di FIALS

Dal luglio 2023 l’ASST (Azienda socio-sanitaria territoriale) Nord Milano, a seguito di gara Consip, ha affidato il servizio buoni pasto alla società EP S.p.A: da subito sono emersi problemi per lo scarsissimo numero di esercizi commerciali in cui usare questi ticket.
Parliamo di un problema che tocca una parte del personale di ASST Nord Milano che vanta oltre 2300 lavoratori fra sanitari, tecnici e amministrativi sia del Comparto che della dirigenza.
“Abbiamo subito fatto presente i disagi che ci segnalano i lavoratori” – ha sottolineato il Segretario Generale di FIALS Milano Mauro Nobile – comunicando ai vertici dell’ASST questi problemi. I buoni pasto fanno parte della retribuzione. Non poterli spendere danneggia migliaia di persone”.
Questa situazione si riverbera sia sui distretti del Parco Nord e della Media Valle del Lambro che sui poliambulatori di Milano (in distacco e non).
A ciò si aggiunge il fatto che i buoni pasto del 2023 pare “scadranno” alla fine dell’anno. L’ASST, anche grazie alle segnalazioni di FIALS, tramite il Direttore dell’Esecuzione del Contratto, sta verificando e chiedendo la proroga dei termini.
FIALS, primo e maggiormente rappresentativo sindacato nell’ASST Nord Milano, sta percorrendo tutti i canali per risolvere questa situazione: di pochi giorni fa è una dura lettera alle autorità sanitarie in cui si richiede un immediato intervento.
Nobile rincara la dose: “Non è possibile che a fronte alle necessità di centinaia di persone quasi non ci siano locali convenzionati dove mangiare un panino a Cinisello Balsano e Sesto San Giovanni. E che non ci sia, ad esempio, nessun esercizio dove fare la spesa a Bresso, Cusano Milanino e Cormano”.
FIALS vigilerà su questa grave situazione: “EP S.p.A, che è affidataria di questo servizio essenziale, deve aumentare i luoghi dove i suoi ticket sono accettati e risolvere i problemi derivati da quelli che, pur essendo ricompresi negli elenchi dei convenzionati, i buoni pasto non li vogliono”.