In Lombardia si moltiplicano gli interventi per rafforzare la coesione sociale e contrastare le fragilità. La Giunta regionale ha approvato il Piano 2024–2026 per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà, che mette a disposizione oltre 161 milioni di euro per potenziare la rete dei servizi territoriali, sostenere i progetti di inclusione e sviluppare modelli abitativi innovativi come l’Housing First. «Vogliamo rafforzare i percorsi personalizzati e rendere la Lombardia un modello di presa in carico integrata», ha dichiarato l’assessore Elena Lucchini, sottolineando l’obiettivo di una Regione capace di unire competitività e solidarietà.
Allo stesso tempo, in ambito abitativo e montano, l’assessore alla Casa e Housing sociale Paolo Franco e quello agli Enti locali e Montagna Massimo Sertori hanno destinato alloggi Aler al Parco Nazionale dello Stelvio e alla Comunità Montana Valtellina di Tirano. Gli appartamenti saranno utilizzati per ospitare operatori, ricercatori e volontari impegnati nei servizi territoriali e nelle attività legate alle Olimpiadi Milano-Cortina 2026. «Un modo concreto per garantire sostenibilità sociale e arginare lo spopolamento delle aree montane», ha spiegato Sertori.
Ma accanto a queste molte luci, emergono anche alcune ombre. Sul fronte sanitario, infatti, la FIALS Lombardia ha denunciato una gestione frettolosa del confronto sull’indennità di Pronto Soccorso, respingendo la proposta di una firma immediata dell’accordo prima della sottoscrizione del nuovo contratto nazionale.
«No alle scorciatoie: la sottoscrizione degli accordi regionali potrà avvenire solo dopo la firma del CCNL» ha dichiarato Roberto Gentile, segretario generale FIALS Lombardia. «La Regione ha tentato una forzatura, noi abbiamo risposto con chiarezza: prima le regole, poi le firme. È una questione di legittimità e di tutela per lavoratrici e lavoratori».
Durante l’incontro con la Direzione Generale Welfare sono stati presentati importi indicativi dell’indennità, comprensivi dei 100 euro già in godimento, che variano da 400 euro per infermieri e tecnici di radiologia a 180–240 euro per il personale di supporto. «Finché il contratto nazionale non è firmato, restano solo ipotesi», ha aggiunto Gentile. «Non chiederemo ai professionisti del Pronto Soccorso di accontentarsi delle promesse. Pretendiamo atti concreti e validi».
La posizione della FIALS arriva in un momento in cui la Lombardia guarda anche oltre i propri confini per rispondere alla carenza di personale sanitario. Su proposta dell’assessore al Welfare Guido Bertolaso, la Giunta ha approvato un progetto di cooperazione con la Repubblica dell’Uzbekistan per la formazione e l’inserimento di personale infermieristico. I primi dieci infermieri uzbeki arriveranno nei prossimi giorni a Milano, dove seguiranno corsi di lingua e formazione clinica all’Asst Fatebenefratelli-Sacco. Il piano, che si svilupperà nei prossimi mesi, prevede l’arrivo di 210 infermieri entro l’inizio del 2026, nell’ambito di un programma coordinato dall’Ambasciata italiana a Tashkent.
«L’obiettivo è creare scambi stabili con l’Uzbekistan per formare professionisti capaci di rispondere ai bisogni della nostra sanità», ha spiegato Bertolaso, definendo il progetto un modello di cooperazione internazionale fondato su formazione, competenze e solidarietà.
Una scelta che tuttavia riaccende il dibattito: non sarebbe più efficace investire sugli infermieri già presenti in Lombardia, garantendo condizioni di lavoro e retribuzioni adeguate per trattenere personale esperto e motivato? Molti sindacati, tra cui la FIALS, ricordano che la fuga di operatori sanitari verso il settore privato o verso altre regioni è il sintomo di un sistema che non riesce più a valorizzare chi ogni giorno lavora negli ospedali lombardi.
La Lombardia conferma così la sua doppia natura: da un lato una Regione dinamica, capace di programmare e investire con visione; dall’altro un sistema sanitario che fatica a offrire stabilità e riconoscimento ai propri professionisti. Tra molte luci e alcune ombre, resta la sfida di trasformare i grandi piani in risultati tangibili anche per chi, nelle corsie e nei pronto soccorso, continua a garantire il diritto alla salute di tutti.



